Volevo solo fare la babysitter...e invece...

Nell'attesa e nello sforzo di finire l'università e prendere quella stramaledetta laurea, avevo deciso di trovarmi un lavoretto part-time, giusto per mettere da parte qualche spicciolo senza pretese.

Mi torna in mente che un'amica mi aveva raccontato la sua esperienza con un sito che metteva in contatto genitori e babysitter a livello locale, facilitando non poco lo scambio tra domanda e offerta.
Allora mi sono detta: "Perché non provare a iscriversi?" , poco importa se gli unici bambini che sopporto sono quelli angioletti ancora in culla che ancora ne' si muovono ne' parlano - leggi 'urlano come scimmie'- e sono (quasi) inoffensivi. Quindi avevo già messo in conto di ingoiare rospi enormi e trattenere la mia indole irritabile per il bene di tutti quanti. 

Iscritta al sito, sono super entusiasta che sia fatto benissimo e con una logica impeccabile; c'è pure una schermata google maps dove sono collocati i vari genitori bisognosi e sono felicissima che ce ne siano una ventina nel mio quartiere. Mi allargo fino a 2km di distanza, arrivando fino al centro città. Tocco picchi di esaltazione che non mi aspettavo, sicura di avere la cosa in pugno. 
Comincio a scrivere a raffica e ora devo solo aspettare che rispondano. 

Intanto, mentre aspetto, continuo a spulciare tra i vari profili genitoriali e comincio ad avere dei ripensamenti e dei sesti sensi poco incoraggianti. A volte, leggendo le descrizioni, mi scorre proprio un brivido lungo la schiena.

Vabbè, passo sopra e persisto fin quando, dopo giorni, riesco a mettermi in contatto con qualcuno. E lì capisco che ho messo piede in un vero e proprio mondo a se' e  fatto da gente che posso dividere sostanzialmente in queste cinque categorie.


1) Gli ignoranti & maleducati
2) I megalomani
3) I desaparecidos
4) Quelli normali ma che stanno a 10km
5) I furbacchioni



1) Gli ignoranti & maleducati


Sono quelli che già da come si presentano partono male: nessuna foto profilo ( così loro vedono me ma io non vedo loro) descrizione brevissima con scritto a malapena di cosa hanno bisogno e neanche un accenno al bambino. Non specificata l'età ne' la personalità: solo un pacco da sbolognare per qualche ora al giorno. Alcuni secondo me non sanno neanche quanti anni ha la propria prole; da una parte ci scrivono 5 anni, da un'altra 3 anni e mezzo. Devo fare una media?

L'80% di loro manco ha risposto ai miei messaggi. Uno, dopo ripetute mie insistenze visto che sta a 300m da casa mia e sarebbe stato piuttosto comodo, ha finalmente risposto e mi ha addirittura fornito numero di cellulare. Scrivo, chiamo ma niente. Alla fine provo con whatsapp e si passa a un 'visualizzato ma non risposto'. Guardo bene la foto profilo e spero di non incontrare mai per strada questo personaggio.


2) I megalomani

Questa categoria è senza dubbio la più divertente. Forse dovevo scrivere LE megalomani, dato che sono perlopiù mamme
Sono quelle che cercano la tata/educatrice che parli solo inglese con i piccoli pargoli. Meglio se madrelingua.
Certo, perché quello che serve a una bambina di 3 anni che probabilmente deve ancora imparare a parlare correttamente l'italiano non è altro che una Signorina Rottermaier del Terzo Millennio tutta "come here!" e "don't do that!". 
Ma per piacere.

E' vero che fino agli 8 anni i bambini sono delle spugne ed è il momento migliore per insegnare loro le lingue, ma in maniera spontanea e naturale; ad esempio se un genitore è di un'altra nazionalità e i figli tenderanno automaticamente al bilinguismo. Due ore a settimana con una sconosciuta che entra in casa e comincia a parlare inglese così dal nulla non mi sembrano proprio una buona idea.

Simpatica la chiamata con una di queste mamme che, prima mi ha invitato ad un colloquio nel caffè più costoso di tutta la città (avrebbe pagato lei, SPERO) e poi mi ha detto testuali parole: 
"No sai, la mia bambina è AVANTISTA, ha 3 anni e otto mesi ed è già in seconda d'asilo."
mentre percepivo ogni suo poro vibrare di felicità per questa piccola vanteria.

Capite bene lo sforzo sovrumano nel trattenermi dallo scoppiare a riderle in faccia o dal riabbassare immediatamente. 



3) I desaparecidos

Ultimo login che risale a Settembre 2015. 
Oppure quelli che si iscrivono ora, stanno lì due giorni e poi cancellano il profilo, ovviamente senza neanche risponderti. Probabilmente non hanno davvero bisogno di una babysitter.

Perditempo assicurato.


4) Quelli normali ma che stanno a 10km

Una speranza per la razza umana ancora c'è: ci sono persone normali! Ci ho parlato, li ho visti in foto! Ma, ahimè, stanno così lontani da me che per lavorare da loro dovrei trasferirmi io.


5) I furbacchioni

Questi poi fanno schiantare. Non solo badare ai loro pargoli ma, visto che stai in casa fino alle 20.00, già che ci sei prepara anche la cena per mamma e papà e, se ti avanza un minutino, spolvera e rassetta tutta la casa. Tutto incluso nei 6euro orari ovviamente.

Ah, poi ci sono quelli (tutti nel mio quartiere, mannaggia a loro) che hanno spuntato l'opzione "cerca altri genitori con cui condividere babysitter" il che, tradotto, significa infilare in una casa 5 bambinetti di età diverse e affidarli tutti alla stessa persona, ovviamente pagata i soliti 6euro come se ne dovesse guardare solo uno. Così loro spendono 1euro a testa e io concentro il lavoro di altre quattro persone.
Si, bellini loro. Proprio furbi.






Ecco, questo è lo scenario che mi si è parato davanti. Volevo fare la babysitter, e invece ne è uscito fuori un esperimento antropologico e sociale dai risvolti piuttosto terrificanti.

In bocca a lupo a chiunque debba entrare in contatto con certe persone; dalle maestre d'asilo ai professori, dai pediatri agli allenatori, ma soprattutto...i loro stessi figli!

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