Momiji ~Tofukuji Temple 東福寺

Quando venni a sapere dell'esistenza e della bellezza di questo tempio, era la prima settimana di dicembre e i momiji stavano ormai andando a svanire. Inoltre era prevista una bella pioggia per il weekend, che avrebbe fatto cadere definitivamente a terra le ultime foglie rosse.
Orario tempio: 9-16.
L'unica soluzione era saltare una mattinata d università, in nome di uno spettacolo per gli occhi che raramente avrei ritrovato.

Avevo calcolato tutto in modo da trovarmi lì (zona sud della città, vicino al più famoso Fushimi-Inari) proprio per l'apertura del tempo e godermi il tempio quasi in solitudine.
Prendo il trenino da casa, arrivo a Kawaramachi e lì mi incammino per andare a prendere la metro. Ma, arrivata alla macchina per fare il biglietto, frugo in borsa e non trovo il portafogli. Che qualcuno lo abbia rubato è una possibilità più che remota, quindi la suddetta testa sveglia l'aveva lasciato a casa. Senza neanche uno spicciolo per riprendere il treno verso casa (avevo giusto 15 yen), comincio a strisciare consapevole che circa un'ora e mezzo di camminata si para davanti a me, già in calo di zuccheri e con le gambe pesanti (la mia pressione di mattina è sotto zero).
Arrivata a Karasuma decido di mettere alla prova il mio giapponese e  la cordialità dei tassisti nipponici supplicandone uno di portarmi a casa, promettendo di pagarlo appena raggiunto il portafoglio abbandonato.
Tutto bene, riesco perfino a mettere a frutto la lezione sulle indicazioni stradali  ed è tutto un "gira a sinistra" "ancora a diritto" "gira all'angolo destro".
Arrivo a casa, corro su, pago il buon Cristo che mi aspettava giù e ringrazio Cristo, quello vero, perché poteva andar peggio e a quell'ora potevo essere ancora a strascicarmi dalle parti di Karasuma, mezza morente.

Questa mini avventura poteva essere un segnale divino dal dio dell'istruzione che mi voleva in classe e non a girovagare per la città, ma io non mi son certo persa d'animo -ma anzi, incaponita! -e ho ricominciato da capo.

Un'ora in ritardo rispetto al mio piano di marcia, arrivo alla stazione Tobakaido. Un po' smarrita, seguo la fiumana di gente fino a quando mi ritrovo la strada sbarrata da due guardie; stavo entrando disinvolta nel territorio di una delle fabbriche della Nintendo, come capisco dopo vedendo la scritta sull'edificio.
 Benissimo, cambiamo rotta e vediamo di infilarsi nel giusto tempio.

In giro non c'è un'anima, seguo qualche indicazione qua e là, mi infilo in una stradina deserta, leggermente in salita.
Lo trovo ed è enorme. Più che un tempio pare una cittadina a parte, più grande della località in cui si trova.
❥ Il santuario è composto da enormi edifici in legno che non rientravano neanche per interi nell'obiettivo del mio telefono, circondati da tante altre mini zone di cui molte semi-nascoste dalla boscaglia e altre più evidenti e famose, come il giardino zen.
Io, però, mi sono soffermata particolarmente sull'altro giardino, famoso proprio per le sue specie di acero dalle diverse colorazioni e per l'enorme ponte in legno dal quale si ha una visuale "sospesa" sulla distesa di alberi coloratissimi.
Lascio parlare le foto....
































2 commenti:

  1. Stupendi i momiji :) il Tofukuji mi manca, al prossimo giro in zona mi piacerebbe visitarlo

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  2. Tra momiji e sakura se la giocano tutte e due alla grande ;) Tofukuji consigliatissimo, ma se capiti proprio in autunno ancora meglio!

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