Più che altro parlare di "Festa della Primavera" in questo weekend di pioggia è paradossale, ma è questo il significato che è andato ad assumere Hinamatsuri. In realtà, in origine è la "Festa delle bambole" che vengono esposte, a partire dal terzo giorni di marzo, nelle case giapponesi su una sorta di pedana a gradoni ricoperta con un panno rosso. Le bambole rappresentano Imperatore ed Imperatrice "addobbati" in versione primaverile e accompagnati da damigelle e cortigiani. La festa è poi traslata anche in "Festa delle bambine", perché ogni casa celebrasse le proprie piccole, sempre tramite l'esposizione di questi set di bambole: una sorta di nostro presepe "imperiale" da tenere esposto tutto il mese di marzo.
Qui a Firenze, sono sette anni che l'associazione Iroha > ( sito ufficiale ) si occupa di organizzare un weekend di festeggiamenti e iniziative ispirati a questa ricorrenza tradizionale nel Paese del Sol Levante.
E' già da qualche edizione che l'Hinamatsuri di Iroha, trova sede negli spazi dell'Ex-Leopoldine ( Cosa sono? ) di Piazza Tasso.
Buffet di inaugurazione il venerdì sera con pietanze sia italiane che jappe e dimostrazione di Ikebana; l'arte del disporre i fiori recisi secondo principi di armonia e bellezza che traggono le proprie origini dalle composizioni floreali fatte dai monaci buddhisti come offerte votive agli dei.
Come sempre, semplicità ed eleganza contraddistinguono il gusto giapponese:
Interrompo questa parentesi magica per tornare al programma dell'evento in questione:
dal sabato mattina, il mercatino dell'artigianato in sostegno degli agricoltori e artigiani della provincia di Fukushima, fortemente danneggiati anche sul piano economico in seguito al disastro ambientale.
Io, che ero addetta al banco la domenica, mi sono ritrovata con questa bestia di cartapesta che mi fissava >
Superfluo dire che non ho resistito, e a fine giornata me la sono accaparrata.
"Ma cos'è?", vi starete chiedendo. Bisogna sapere che in Giappone ogni prefettura (corrispondente alle nostre province) e anche le città hanno il proprio "personaggio" e questa muccona rossa è associata alla zona di Fukushima.
E poi, per coprire eventuali falle, c'è Hello Kitty sparsa su tutto il territorio nazionale
Adoro "Hello Kitty arancia" presa a Shizuoka
(solito copriletto rosso, ormai immancabile in ogni foto)
Ovviamente, da collezione.
Oltre al mercatino ed alcuni banchi con prodotti tradizionali e sfiziosetti (come l'oggettistica realizzata con scampoli dei kimono), un mastro incisore all'opera che, col rumore del suo scalpello, scandiva inesorabilmente le ore dalla mattina alla sera.
Poi un'area giochi dove passavano più tempo i genitori, incantati dalle diavolerie nipponiche, che i figlioli e il laboratorio di origami. Il ricavato delle offerte è andato per finanziare le campagne NO NUCLEARE ed eventi per ricordare il 70° esimo anniversario dai bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki.
Ecco, quando chiesi di poter fare da volontaria a questo mini festival, scrissi esplicitamente di non mettermi a fare gli origami perché son veramente la persona più inadatta> le poche gru che ho tentato di fare parevano aborti.
Curiosità: attaccato al muro c'era un enorme fascio di origami gru tutti colorati e fatti perfettamente.
Si dice che, se una persona ne fa 1000, poi si avveri un desiderio che ha espresso.
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Divise tra i due pomeriggi, la conferenza sul teatro tradizionale tenuta dal Dottor Matteo Cesari dell'Università di Bologna e quella sul poeta innovatore Matsuo Basho a cura della Prof.ssa Sagiyama di Firenze.
Il vecchio stagno
la rana salta
tonfo nell'acqua
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Per chiudere le serate; una dimostrazione di danza tradizionale e una di kimono.
La Maestra Hanayagi Suginami con una sua allieva danzatrice.
Per i kimono, volevano mostrare al pubblico le diversità tra i vari modelli e gli stili e la procedura nel chiudere l'obi (la cintura da stringere in vita). Hanno prelevato alcune volontarie, che sono state vestite dalla Maestra in quest'arte Junko Sato.
Era un freddo cane e io avevo lo yukata (il kimono estivo, il più leggero di tutti) ma mi si riscaldava il cuore di gioia a vedere i kimono meravigliosi di due donne giapponesi davanti a me che partecipavano a questa sorta di dimostrazione. Uno bianco avorio con dettagli celesti e luminescenti, l'altro rosa con ricamato sopra un'intero paesaggio nei toni dello stesso colore. Quest'ultimo aveva anche le maniche lunghe fino ai piedi, tipiche delle ragazze non ancora sposate, e sembrava veramente un vestito da dea.
Qui tutte le foto della dimostrazione, nonchè dell'intero weekend > Darkroom school of photography
Il gruppo al completo presentato dalla Presidente di Iroha, Yoko Shimada.
Io con la mia faccia a culo, entrambe soddisfatte.
Viola Rosai
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