My 2013's BOOKS



Forse per questo post bastava la semplice foto, ma si sa, mi piace esser prolissa e voglio dir qualcosa su ognuno di questi che sono stati miei 'accompagnatori' nei dodici mesi appena passati.

1) "Justine" del Marquis De Sade.  Regalatomi da una mia amica, ben a conoscenza della mia fascinazione per il Divin Marchese, è stata una lettura da me molto apprezzata. Non posso dire che sia stata 'piacevole', ci son dei pezzi molto forti, ma sicuramente interessante. La raffinatezza del libro, a parte che nello stile di scrittura, risiede nell'astuzia messa in atto per cui il Divin mai si esprime sulle questioni morali, ma si limita a descrivere le vicende di Justine e dei suoi persecutori. Ma l'idea che il Marchese si è fatto sulla società del suo tempo e del suo funzionamento è facilmente deducibile dal fatto che, al titolo originario "Justine o le disavventure della virtù", si affianca "Storia di Juliette, ovvero la prosperità del vizio.". 
Insomma, a chi si comporta bene succedono le peggio cose. 

2) "Sonata a Kreutzer" di Lev Tolstoj. Pensieri sulla società e mentalità russa di fine Ottocento, aldilà del dramma coniugale del protagonista. L'uomo alle prese con la sua parte più animale. 
'(...) ma non di litigio si trattava, bensì era semplicemente la conseguenza di una pausa del rapporto sessuale che ci permetteva di vedere qual era in realtà il nostro reciproco rapporto.' 

'(..) quell'irritazione non era altro che la manifestazione della protesta della nostra natura umana contro l'elemento animale che la strangolava.'



3) "Il fantasma dell'Opera" di Gaston Leroux. Scavando tra le pile di libri comprati anni addietro e ancora mai nemmeno aperti, ho trovato un Fantasma dell'Opera che presi al mare, a fine luglio, quando i negozi aperti la sera ti attirano con le loro luci al neon come se tu fossi un moscone e poi bona, compri ogni cosa. Per non parlare poi dei baracchini, quelli con l'insostituibile rumore dell'alimentatore come colonna sonora e dove rischi di sbattere la capoccia contro quelle lampade penzolanti ed  incandescenti. Quelli non invogliano a comprare, ti vanno pure i moscini negli occhi. 
Tattiche dei commercianti marittimi a parte, mesi fa ho preso questo benedetto libro in mano e mi sono detta "Vai, INIZIAMOLO". Due giorni dopo lo avevo già finito.

Libro molto sottovalutato nella storia della letteratura, offre al lettore una storia (si dice vera) dal gusto romantico/gotico e un personaggio interessante, seppur inquietante. Tra l'altro un personaggio che mi sarebbe piaciuto approfondire ma oh, anche su internet non si trova nulla nulla...rimane nel mistero!

Rimandi>esistono numerosi versioni teatrali e cinematografiche dell'opera.


4) "A game of thrones" di G.G.R.Martin. Amante spassionata della serie tv (LA MIA DROGA), ho deciso di buttarmi, anima e corpo, anche nella lettura dei libri. A dispetto di ciò che viene detto dei Fantasy, questo è scritto molto bene o, perlomeno in inglese, non è affatto banale (rischio in cui forse ci si imbatte nella traduzione italiana). Curiosità: la parola che ricorre più frequentemente é senza dubbio "manhood".


5) "La morte a Venezia" di Thomas Mann.
Lascia la sensazione di aver sfiorato la bellezza vera, estetica e stilistica. Semplicemente perfetto.

6) "Gita al faro" di Virginia Woolf. Tipico esempio di stream of consciousness virginiano, velato dalla malinconia dei ricordi e del tempo che passa. A tratti viene da rileggere alcuni punti, ma poi si entra nell'idea che sono pensieri, anche slegati, dei personaggi e non c'è molto da capire. È così e basta. 
Credo che il mondo della Woolf divida nettamente chi non lo capisce o lo trova irritante, da chi invece adora perdercisi. Io appartengo alla seconda categoria.

7) "Il grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerald. Nell'anno del filmone holliwoodiano con Leo di Caprio nella parte di Gatsby, ovviamente è stato ritirato fuori anche il libro. Che, per fortuna, con il film non ha proprio nulla a che vedere. 
La storia è semplicemente meravigliosa e Gatsby è molto, moooolto ma moooooolto più romantico perfino di Romeo Montecchi. Adorable. 
Per quanto riguarda la scrittura, beh, ci son dei punti proprio di blocco, in cui non si capisce il senso della frase e a voglia te a rileggerla.. rimane sempre ambigua. Vabbè. Comunque un libro da top ten assicurata.

8) "Candido" di Voltaire. Portato dietro nel lungo viaggio Firenze-Dresda by train, ecco a cosa è servito.

Vabbè, alla fine è stato anche letto, dai.



9) "La casa stregata" di Howard P. Lovecraft. Anche questo portato dietro nell'ennesimo tragitto ferroviario e divorato. Non come il panino marcio essiccato al sole di prima.

10) "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery. Libro delicatissimo, pieno di spunti profondi sulla vita e il suo significato. Pervaso da toni umoristici, davvero una buona lettura.

11) "Il profumo" di Patrick Suskind. Fin dai primi due capitoli, un senso di disgusto si impadroniva di me ad ogni apparizione del personaggio principale, Grenouille. E mi è piaciuto il parallelo del mio disgusto reale e quello dei personaggi cartacei, una volta in presenza del protagonista. Quindi tanto di cappello all'autore, che ha saputo far trasudare le pagine di una così forte sensazione. Per fortuna non è l'unica cosa che trasuda da questo libro..vedi la descrizione della casa-bottega del profumiere di origini siciliane, così bella che sembra di esservi dentro! 
La storia ha vari spunti davvero originali e un finale d'impatto.

12) "Settanta acrilico trenta lana" di Viola di Grado. Un libro pregno di morte, disagio, malessere post adolescenziale e, soprattutto, EGOISMO. Ha un linguaggio stravagante, perfettamente in linea con gli argomenti trattati e che va a toccare corde precise, spesso lasciate nell'ombra.
Veramente particolare e pensandoci, nonostante il malessere che mi ha trasmesso, credo di averlo amato.

13) "Effi Briest"  di Theodor Fontane. Testo universitario e attinente al mondo ottocentesco. Ricco di perle di stampo classico e da non sottovalutare:

'le donne hanno da essere donne, gli uomini uomini.'

'le persone ben educate non arrivano in ritardo, ma ancor meno in anticipo'


'(..) Ma la realtà e ben diversa e a volte è un bene che invece di luci e riverberi vi sia l'oscurità. ' -


Spero di avervi invogliato a leggere almeno uno di questi titoli, e che possano accompagnarvi come hanno accompagnato me! :)

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