Il prescelto - o dovrei dire la scelta obbligata (?) - era lo Shoren-in, nella zona di Higashiyama.
Girare per quei vicolini alle 5 in una sera di novembre è già qualcosa di per se' magico.
Trovare un parcheggio nelle vicinanze un po' meno.
Siamo arrivati un'ora prima dell'apertura (solitamente tutti i 'light-up' iniziano alle 18.00) e abbiamo fatto bene a metterci in fila, perché di lì a poco son spuntate sempre più persone..
Apertura puntualissima e via dentro.
Fin da subito ho capito che non era come gli altri templi che ho visitato; c'era un qualcosa di più mistico.
Camminamento attraverso l'edificio principale: buio quasi totale, scricchiolio del legno sotto i passi senza scarpe e aria fredda a tagliare il respiro.
Ogni tanto qualche angolo più illuminato per far vedere una decorazione sul legno o una stampa.
Poi di nuovo buio.
Tutt'intorno si intravedeva uno splendido giardino, anch'esso illuminato a tratti.
Ma prima di scendervi in mezzo, un gioco di lucine da lasciare a bocca aperta. A rivedere le foto mi emoziono ancora **
All'inizio flebili, per poi diventare più luminosi, questi mini led blu si accendevano e spegnevano in un delicato gioco senza fine, lasciando spazio ogni tanto a chiazze illuminate a far vedere i momiji caduti sull'erba.
~ The Garden ~
L'atmosfera mistica è ancora più diffusa lungo il sentiero del giardino e i suoi angoli semi-illuminati.
Gli imponenti momiji illuminati...
....e sprazzi di luce non a caso.
Alla fine del giardino, il sentiero si trasforma in una salitina che porta in cima a una montagnola con un piccolo tempio e una foresta di bamboo, illuminata.
Sarà stato il silenzio (interrotto solo da qualche bambino più molesto) e il buio che vi regnavano, ma Shoren-in mi ha impressionato particolarmente e mi ha trasmesso un senso di "real Japan" davvero unico fin'ora.
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